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Joe Zawinul
Intervistato da Marco Piretti
Roma, 18 Luglio 2000

 


Il concerto dei Syndicate a Roma, 18 Luglio 2000
Photo by: Fabio Di Biagio

 

Una breve introduzione (di Marco Piretti)

Carissimi amici,

come ho già annunciato nella nostra mailing list, lo scorso 18 luglio, insieme ai miei amici e collaboratori Roberto e Luigi, ho avuto l'onore di incontrarmi con Joe Zawinul per una breve intervista, prima del suo concerto svoltosi a Roma.

Naturalmente, potete immaginarlo, è stata un'esperienza importante per tutti noi.

In questa pagina potete trovare, oltre a questo mio breve intervento, un resoconto in italiano dell'intervista, unitamente ad alcuni clips realaudio (che vi permetteranno di ascoltare direttamente la voce di Joe) e ad alcune foto scattate prima e durante il concerto.

Sapete, a volte ci sono delle giornate dove veramente tutto è bellissimo…

Alle 17.30, puntualissimi rispetto a quanto concordato, ci siamo recati all'ingresso di Villa Celimontana, dove un'altrettanto puntuale Gea Marotta (l'agente di Zawinul per l'Italia e la Scandinavia) ci aspettava, mentre si accingeva ad andare in albergo a prendere i musicisti. Ci ha subito rassicurati circa la possibilità di effettuare l'incontro con Joe, il che naturalmente ci ha fatto molto piacere. Apro qui una brevissima parentesi: la cortesia e disponibilità della Sig.ra Marotta è stata insuperabile non solo in questa occasione ma anche in molte altre precedenti; non finiremo mai di ringraziarla abbastanza, davvero lei è la nostra più grande collaboratrice !! Chiusa la parentesi…

Dopo un'attesa di circa un'ora e mezza, durante la quale il mio amico Roberto si è cimentato nella produzione di alcuni disegni, che spero presto di pubblicare sul sito, verso le 19.00 abbiamo visto Joe avvicinarsi al palco, con una scatola in mano, dopo aver salutato alcune persone. Guardandomi intorno alla ricerca di Gea, per chiederle il momento esatto in cui sarebbe toccata a noi, la vedo assieme ad un Victor Bailey con le stampelle (Victor si è fratturato due dita di un piede prima dell'inizio della tournée, per questo è costretto a suonare seduto, ma con risultati sempre pregevoli !!). Avvicinatomi, sono stato presentato a Bailey il quale mi ha detto di essere già da tempo a conoscenza del "Joe Zawinul Italian Fansite", il che naturalmente mi ha fatto un gran piacere…

Prima dell'intervista c'era da fare il soundcheck, che è stato uno spettacolo interessante almeno quanto il concerto. Tutto è stato compiuto con grande precisione e professionalità, come sempre !

Poco dopo il soundcheck, ecco la manager di Zawinul avvicinarsi a Gea per dirle che era il nostro turno. Con un po' di inevitabile emozione, l'abbiamo seguita dietro il palco, dove c'era Joe che ci aspettava.

Un breve saluto, poi ci siamo guardati intorno e non c'era un posto per sedersi (le sedie erano tutte occupate dagli altri membri della band, poi c'era Victor che ne occupava due…), così Joe ci ha invitato a salire sul caravan posto nelle vicinanze.

Sedutici sulle poltroncine del camper, gli ho subito consegnato un quadretto con il disegno (realizzato da Roberto) che si trova sulla home page del sito; lui mi ha detto di averlo già visto in precedenza, ed ha mostrato di apprezzare molto il regalo.

Dell'intervista leggerete di seguito, posso dirvi, in più, che sono rimasto colpito soprattutto da due cose: l'umanità di Zawinul, che in alcuni casi, oltre che cortese ed estremamente disponibile, è stato con noi quasi affettuoso (abbiamo anche sorseggiato con lui una grappa, ecco cos'era quella scatola che aveva in mano !!); poi, il suo modo di esprimersi, il suo sguardo… insomma, il fatto che lui sia un mito vivente si poteva leggere dai suoi occhi, dal suo tono di voce. Tutto quello che ha fatto per la musica… è un bagaglio anche umano che si porta sempre con sé.

Alla fine del breve incontro, appena 20 minuti, ma molto intensi, alcune foto ed un'ultima stretta di mano.

E, infine, il concerto. Come sempre, altissimi livelli, impossibile per nessuno, neanche per chi fosse alle prime armi con questo genere non facile di musica, rimanere indifferente.

Il concerto si è articolato in due parti di circa 45 minuti ciascuna. Nel corso della prima sono stati eseguiti pezzi molto ritmici, alcuni classici del repertorio dei Syndicate: una versione di "Patriots" molto diversa rispetto a quella presente su "World Tour", con bellissimi vocalizzi di Chatterjee, assieme naturalmente a Bimoya, durante la quale Joe ha presentato i musicisti con il suo solito piglio spiritoso (ha detto anche: "Hey, italiani, ho perso un sacco di soldi per causa vostra agli Europei di calcio, ho creduto nell'Italia !!"). Non sono mancati pezzi dei Weather Report; complessivamente, che io ricordi, sono stati eseguiti Fast City, Dr. Honoris Causa (che pur essendo un pezzo precedente ai WR, è stato spesso suonato dal vivo anche dai WR), Rockin' Rhythm.

Da ricordare, un commovente omaggio di Bailey a Pastorius, una versione di "Continuum" suonata e cantata dallo stesso Bailey, in duetto con Zawinul, con un testo scritto probabilmente dalla band: "Do you know who Jaco was?".

Dopo la conclusione del concerto, dato l'entusiasmo del pubblico (1.500 posti, tutti occupati, con molti che pare siano rimasti anche fuori...) è stato concesso un unico bis, una bellissima versione di D Flat Waltz, ancora un pezzo dei Weather.

Come sempre, Joe non ha avuto problemi a salutare lungamente e affabilmente il pubblico subito dopo il concerto.

Ragazzi, che posso dire ? I concerti di Joe Zawinul sono tutti, immancabilmente, dei momenti di grande musica, delle esperienze che lasciano il segno.

Ma adesso non voglio annoiarvi, e vi lascio all'intervista; se ve la cavate con l'inglese, potete anche leggervi il simpatico articolo scritto da Luigi Pagliarini. Voglio inoltre ringraziare in modo speciale il mio amico Roberto Battestini, che mi ha aiutato nella traduzione dell'intervista.

Un'ultima cosa, forse scontata: "Grazie ancora, Joe…" !!

Joe Zawinul interview

Marco: Negli ultimi anni hai svolto la tua attività prevalentemente con concerti dal vivo, anche con l'incisione di un doppio album dal vivo; pensi di continuare su questa strada, o intendi tornare a più frequenti incisioni in studio ?

Joe: Non lo so, come vedi, sono stato molto occupato, ho anche fatto un'incisione in studio, che è un album molto importante, si chiama Mauthausen. Mauthausen è… l'hai ascoltato? E' molto importante ascoltarlo e comprenderlo perché riguarda un'epoca precedente la tua nascita, ma non è cambiato… Questo periodo è stato il più orrendo periodo nella storia del mondo, e la gente veniva perseguitata solo per ragioni inumane, sai, perché erano uomini di religioni differenti o di tipi diversi… Non ci sono tipi differenti di persone… ed essi sono stati uccisi a centinaia di migliaia.

Mi è stata commissionata la composizione di un pezzo in occasione del sessantesimo anniversario dell'apertura del campo, che avvenne l'8 Agosto 1938. Ho suonato dal vivo nel campo di Mauthausen, con diecimila persone, incredibile, era di notte…

Questa registrazione è stata molto difficile, con mio figlio Ivan, ha mixato insieme per me tutti gli effetti sonori, centinaia di effetti sonori. E' un album molto buono, un album molto sgradevole, ma la gente dovrebbe veramente ascoltarlo. E' molto importante per i giovani che sappiano quello che è successo nel passato. Bisogna parlarne, ma c'è molta falsità… E la responsabilità fu della Germania ma anche dell'Austria. Io amo l'Austria, sono austriaco, amo il mio Paese, farei una guerra per l'Austria, ma questa parte dell'Austria non mi piace. E dobbiamo ammettere, dobbiamo capire, che anche molti austriaci furono nazisti, come molti italiani furono nazisti, e molte atrocità furono commesse anche in Italia...

Non possiamo cambiare la storia, non possiamo fare questo. Ma possiamo parlarne, e rendere la gente consapevole su cosa è avvenuto in questa guerra di sessant'anni fa.

Dunque, questo è il lavoro che ho fatto l'anno scorso.

Adesso è un grande momento con la band, siamo stati in molti posti, siamo stati in Nord America quest'anno, in Cina, abbiamo fatto un tour in Sudamerica, un secondo tour europeo… e andremo in Nuova Caledonia, in Australia e poi torneremo in America… E' stato molto duro.

Ma sto già preparando un album che uscirà il prossimo anno, con la band, il prossimo inverno…

Marco: Hai delle nuove composizioni per questo album ?

Joe: Ho fatto settecento nuove composizioni negli ultimi due anni, dunque abbiamo molte cose ottime, stiamo esaminando quaranta pezzi per il prossimo CD. Insomma, è materiale molto buono.

Marco: Bene, una domanda sulla nuova band. Come va con Amit Chatterjee e il nuovo batterista ?

Joe: Chatterjee non è così nuovo, ha suonato con me due volte in passato, la prima sei anni fa e… [Chatterjee sale sul caravan e Zawinul gli chiede: "Quando sei stato nella band per la prima volta?" - Amit risponde: "Nel 1993, poi nel 1995 e poi ancora nel 1996, e ancora adesso…" - Joe: "Nel 1996 per quanto tempo sei stato, trenta giorni?" (risata generale)].

E il nuovo batterista è Nathaniel Townsley III, suo nonno [Luigi scatta una foto mentre Joe sta parlando, e si becca un rimprovero…] ha fondato una chiesa a Brooklyn, e suo padre, che ha lo stesso nome, è adesso il pastore di questa chiesa.

Come si dice chiesa in italiano? [Noi rispondiamo, poi Joe chiede a Luigi di aprire per lui una bottiglia di Grappa].

E adesso Nathaniel III… è cresciuto nella chiesa… [Gea Marotta sale sul caravan e dice a Joe: "Solo per sapere se avevi qualcosa da bere, ma vedo che ce l'hai…(risate). Poi Joe dice a Luigi: "Ti serve un altro bicchiere per lui?". Luigi risponde: "No, nessun problema, ci dividiamo questo". Dunque, Roberto e Luigi devono bersi questa grappa dallo stesso bicchiere, Marco invece ne ha uno tutto suo !!].

Marco: Qualche domanda circa i Weather Report. Quali sono le maggiori differenze tra la tua musica di oggi e quella che hai fatto con i Weather Report? Ci sono delle somiglianze ?

Joe: Sono più saggio, sono un musicista molto migliore adesso di allora… molto migliore. Molto più osservatore, più conoscenza della vita, e questo è quello che è la musica, niente a che fare con semplici note… è qualcosa di diverso, non comparabile.

Marco: Hai ascoltato la musica di alcuni musicisti quali Michiel Borstlap…

Joe: Michiel Borstlap, mi piace quello che sta facendo, mi piace. Michiel Borstlap ha avuto la buona idea di fare qualcosa di diverso con questo materiale.

Sai, normalmente, quando la gente cerca di suonare la musica che abbiamo fatto, la musica che io ho scritto e che Wayne ha scritto - perché c'è un modo diverso di scrivere musica tra me e Wayne - insomma, la gente non sa come suonarla; c'è un album di questo tipo, Jason Miles, sai, è orrendo, terribile… non ho mai ascoltato un album peggiore di questo. Sarebbe stato molto facile dirlo se l'avesse chiesto… è una vergogna.

Mentre ne parlavamo con la band… e quando abbiamo saputo chi c'era su questo album… quando hai così tanti grandi musicisti sul disco, tu sai chi c'è su questo disco, praticamente tutti… Vediamo come la gente reagirà a questo, perché la gente è molto credulona, molto facile da influenzare, sai…

La cosa peggiore è che nessuno può suonare quello che i Weather Report hanno suonato, nessuno… E' un differente pensiero, una diversa personalità della musica, della vita. Non c'è paragone. […]

Marco: Qualcosa in più circa i Weather Report…

Joe: I Weather Report sono stati per me la migliore band del loro tipo. Per me, Duke Ellington è stato il più grande compositore per grandi orchestre, da sessanta o più elementi. E per me Dizzy Gillespie e Charlie Parker furono i migliori per i piccoli gruppi; ed i Weather Report sono stati assolutamente i migliori nel loro genere, assolutamente.

Marco: Molta gente pensa che il miglior periodo dei Weather Report sia stato quello con Jaco Pastorius…

Joe: Lo era ! Era una band con personalità, avevamo un grande carisma, una grande personalità; ma la band successiva, quella con Omar Hakim e Victor Bailey, fu una band altrettanto buona, altrettanto; ed anche l'attuale band, spesso la sua musica è altrettanto buona, non coerentemente, non ancora. Sai, stiamo cercando di suonare della nuova musica, e non è facile quando hai una band dove uno vive a Los Angeles, l'altro a New York… finora, abbiamo avuto un batterista che vive a Parigi… è molto difficile avere… è questione di tempo. Tutti… Victor ha la sua band adesso, non ha potuto fare con noi la prima parte del tour americano, lo ha fatto Richard Bona con noi, tu hai visto Richard Bona ?

Marco: Sarai con Richard Bona in questa nuova band, lo "Zawinul Special Project". Puoi dirci qualcosa in più su questo ?

Joe: Sì, non so cosa dire, non posso dirti cosa questo gruppo è perché non abbiamo ancora suonato insieme nemmeno una nota. Ma questo tizio, Lelo Nika, è il più grande fisarmonicista che sia mai vissuto. Questo tizio, vedremo la musica che interpreterà, perché è il più grande virtuoso che sia mai vissuto.

E' uno zingaro, viene da Belgrado, è cresciuto a Copenhagen… Un giorno, stavo suonando a Copenhagen e lui è venuto ed ha voluto suonare qualcosa per me. Così ci siamo seduti in una piccola sala guardaroba, e lui ha iniziato a suonare una musica triste, e non ho mai sentito nella mia vista nessuno suonare così. Allora abbiamo detto: "OK, facciamo un piccolo progetto", anche con Maria Joao, lei ha appena suonato con noi a Parigi con la band come ospite speciale, è stato incredibile, penso che sarà molto interessante, suoneremo alcune canzoni zingare (questo tizio suona Paganini, sai, non ho mai sentito nulla di simile nella mia vita). Sarà molto interessante, con Bona, Manolo, e me. E vedremo…

Marco: Sappiamo che il valore della famiglia è molto importante per te. Pensi che abbia influenzato la tua musica ?

Joe: Sì, perché… ho una moglie che è una persona meravigliosa, ma è anche molto dotata, non è una che si perde in chiacchiere… A volte mi dà alcuni suggerimenti quando faccio delle cose… Comunque, sai che mia moglie ha disegnato la copertina di Black Market, e lei vi è dentro, lei ha molte bellissime idee, e ricordo che era con Ivan, mio figlio, e quando ho iniziato a suonare questo pezzo per la prima volta, il modo con cui disegnava… era Black Market. Poi a lei piacque questo pezzo davvero molto, si mise a tagliare le pagine di un giornale e mise insieme la copertina, poi la facemmo dipingere per la copertina dell'LP.

Adesso ci stiamo spostando di nuovo, stiamo tornando a New York, ad Agosto torneremo a Malibu, sarà bello per i miei nipoti, sai cosa voglio dire…

Grazie.

Alcuni brani dell'intervista in RealAudio
(E' necessario il RealPlayer G2 o versione successiva)

1. Mauthausen ed il nuovo album che uscirà l'anno prossimo (05.32)
2.
Michiel Borstlap e Jason Miles (02.11)
3.
I Weather Report (01.27)
4.
Amit Chatterjee (00.26)
5.
Lo "Zawinul Special Project" (01.53)
6.
Il valore della famiglia (01.10)

L'album delle fotografie

1. Il palco a Villa Celimontana
2.
Roberto e Luigi, i miei amici
3.
Il soundcheck (1)
4.
Joe ha voluto provare il suono dal punto di vista del pubblico
5.
Il soundcheck (3)
6.
Il soundcheck (4)
7.
Il soundcheck (5)
8.
La band durante il concerto
9.
Joe Zawinul presenta i musicisti
10.
Joe ! (Photo by: Fabio Di Biagio)
11.
Joe Zawinul con Marco Piretti durante l'intervista
12.
Joe con Marco dopo l'intervista
13.
Gea Marotta e Marco

Altre foto! (by La Cicalona)

Foto del concerto:

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Autografo (guardate dove...):

1

Molte grazie a:

Gea Marotta della Emmeci Srl
Roberto Battestini
Luigi Pagliarini
La Cicalona

 

 
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