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Joe Zawinul Special Project
Live a Maratea, Italy
Recensione di Marco Della Rocca  

 

Joe Zawinul live a Maratea, 14 agosto 2000

Premetto che sarà difficile analizzare la Zawinul Special Project senza esagerare nelle lodi......... La mia città, Salerno, è abbracciata da due costiere da un lato quella amalfitana dall'altro quella cilentana, praticamente due paradisi terrestri. Molte volte esco da casa con l'imbarazzo della scelta circa la strada da prendere, ma per il primo ferragosto del millennio, grazie all'annuncio del "Joe Zawinul Unofficial Italian Fan Site" trovato su internet, ho deciso di percorrere per intero la costa del cilento alla volta di Maratea dove si svolgeva l'esibizione dal vivo con una speciale formazione appunto denominata "Zawinul Special Project". Partito nel pomeriggio inoltrato in compagnia della mia ragazza, sono arrivato circa con un ora di anticipo al luogo del concerto, che si sarebbe svolto in una grossa villa sulla collina del paese. Ora bisogna sapere per chi non ci è mai stato, che Maratea è famosa perché, oltre ad essere un incanto, ha posizionato sulla collina una statua di Gesu dalle dimensioni enormi molto simile a quella che svetta sul Pao de Acucar a Rio de Janeiro. Quando le tenebre scendono il Cristo dalle braccia aperte viene illuminato e le sue luci amalgamandosi con quelle del resto della costa,diventano di forte suggestione non solo per chi passeggia nel paesino ma anche per chi lo raggiunge dalla costa o dal mare.Il giardino della villa nel quale è stato allestito il palco gode della vista della statua nella sua totale maestosità, tanto che sembra di essere davvero come si suol dire ai "piedi del Cristo". Dato l'anticipo inganniamo il tempo nella piazza antistante la villa bevendo qualcosa e godendo di quella sera di mezza estate, dei colori della costa, il tutto condito dalla gioia che ci pervade a pochi istanti prima di un concerto. A volte guardando anche le persone che iniziavano a giungere sul posto, giusto per avere un idea sul pubblico che l'evento aveva richiamato, pubblico misto di adulti e ragazzi. Finita l'anticamera si aprono i cancelli della villa e onestamente vi confesso che immediatamente iniziamo la famosa "corsa per accaparrarsi i posti migliori", e con successo, il mio sforzo in fatti viene ricompensato con due sedie in prima fila proprio sotto la postazione del maestro.Sul palco c'erano le percussioni di Manolo, una sedia con sopra il basso di Bona e l'angolo rigorosamente Korg del maestro, scelta che personalmente apprezzo ciecamente. Le tastiere erano circa sette, c'erano un po tutti i successi della casa made in Japan: M1, Triton, Wavestation e su tutte svettava il mitico Prophecy, altri synth a rack erano incastonati insieme a moduli/processori nei case che facevano da sostegno ad un banco mixer della Mackie, da notare anche la presenza di una Electribe, degli originalissimi Vocoder, e delle pedaliere circa dieci! Ma mentre fissavo il setup di Joe, ecco che da dietro le quinte si odono delle risate fortissime condite da urla degne del più inquietante film horror, capii che si trattava della Zawinul Special Project, e capii quanto tra di loro era forte il feeling. L'attesa non e per niente estenuante anzi come già detto per lo scenario in cui eravamo immersi anche la stessa attesa era una sorta di spettacolo. Irriverente, in senso buono, il modo in cui si presentano sul palco; entrano di fretta, tutti verso la loro postazione, ne un saluto, ne un alzata di mano, ma subito la musica: il primo suono viene dalla tastiera di Zawinul, poi Richard Bona, poi Manolo Badrena. Ne seguirà una prima esecuzione di una decina di minuti circa nei quali viene immediatamente esternato l' impatto sonoro che la formazione "Special" può esprimere. E' un impatto incredibile, potente, trascinante, giovane. I tre incominciano a guardarsi per essere in sincronia fra loro, lo faranno per l'intero spettacolo. Si, lo spettacolo si estende anche sui loro volti: quello del maestro molteplice; ora autoritario ora scherzoso, il volto di Manolo sul quale è stampato un sorriso enorme, quello di Richard, il più teatrale del gruppo, pieno di smorfie, quasi fosse la musica stessa a sbattergli sul viso. La sua figura magra ed alta, le sue grandi mani, il suo carisma, la sua simpatia sono solo il contorno della sua strabiliante e mostruosa tecnica.La prima esecuzione è un susseguirsi di emozioni, che non appena volge al termine trova l'intero pubblico in piedi ad applaudire, come se il concerto fosse già finito. In effetti lo spettacolo sarebbe potuto finire anche a quel punto, quello che avevano trasmesso era già sufficiente, e nessuno si sarebbe lamentato! Joe si allontana dalle sue tastiere per spostarsi al centro del palco dove finalmente saluta il pubblico e presenta facendo le sue "congratulazioni"(unica parola pronunciata in italiano), il camerunense Bona e l'ex Weather Report Manolo. Da dietro le quinte, appena presentato da Zawinul, ecco arrivare anche il fisarmonicista Lelo Nika, a lui viene affidato subito il prosieguo dello show: luci abbassate, riflettori puntati addosso, silenzio generale e via con una melodia dolce inizialmente lenta e intrinseca di note poi veloce poi velocissima poi......virtuosismo. Ci volle poco a capire chi era Lelo Nika: un grande. Non credevo prima di allora che la fisarmonica poteva essere suonata in quel modo! Lelo è molto giovane, suona con l'anima e il cuore, chi gli sta davanti nota subito che le vibrazioni del suo corpo sono tradotte all'unisono in musica, e non puoi non apprezzarlo, non puoi. Dopo un esecuzione solista di Lelo, si riparte tutti insieme e il risultato è un sound dal carattere coinvolgente, accattivante. Lodevole sicuramente l'iniziativa di Zawinul di amalgamare quelle sonorità zingare al cuore della sua musica. Appena terminata la prima esecuzione a quattro elementi, si passa ad altro, le corde del basso di Bona arpeggiano melodie dolci che fanno da sfondo ad una canzone che lui stesso canta nella sua lingua nativa, ma nonostante l'atmosfera eterea che si era creata, Manolo non ne vuole proprio sapere di stare buono e dalla sua postazione inizia a stuzzicare Richard, il risultato e una copiosa risata collettiva di pubblico e artisti che interrompe il concerto e distende gli animi.....un momento davvero felice! Ribadisco che lo spettacolo si estende anche sui loro volti, e le situazioni simpatiche diventano quindi frequenti. Il piu teatrale pero è Bona, non fermerà nemmeno per un attimo le smorfie/vibrazioni del suo viso, allo stesso modo non si fermerà il sorriso sul volto di Manolo. Durante lo show poi qualche distrazioncina tecnica inizia a mandare su tutte le furie Joe che si scaglia verso gli assistenti di palco rimproverandoli nonché mandandoli a quel paese, ma le proteste di Zawinul fanno scattare le rise degli altri componenti dello Special Project, da notare però l'atteggiamento di Lelo Nika diverso sicuramente da quello degli altri: sempre composto, calmo, serioso ma nello stesso tempo divertito.Va segnalato un altro episodio cioè quando Joe infastidito dalle lenti da vista le toglie, e con un fare maldestro le posa quasi a gettarle via dando l'impressione che senza ci vede addirittura meglio, il tutto fatto con la tenacia di chi vuole mostrare la sua giovinezza interiore, essendo egli stesso consapevole sua immortalità, egli infatti vive e vivrà sempre nei cuori dei fans. Il resto dello spettacolo è un vero spettacolo, si gioisce ad ogni nota. Il tempo trascorre anche se solo per gli orologi. Guardo il palco, guardo il cristo, sento i suoni, stringo in un abbraccio la mia ragazza, e mi emoziono, consapevole del momento irripetibile che sto vivendo. Ma nel frattempo l'ultima nota è ormai stata suonata, il concerto finito, e l'emozione del pubblico e tangibile. Tutti chiedono un bis ma Joe entra di nuovo scusandosi per l'impossibilità di farlo, e coglie di nuovo l'occasione per ringraziarci e salutarci, questa volta definitivamente. Rimaniamo li, anche se la maggior parte del pubblico è andato via, per dare ancora un occhio a quegli strumenti che avevano esternato cotanta meraviglia musicale. Gli assistenti di palco sono impegnati a smontare il tutto, entra di nuovo Bona che aveva lasciato sulla sua sedia il basso, lo raccoglie e lo mette nel foderino, lo ringraziamo e lui ricambia unendo le mani come in segno di preghiera e inchinando il capo, e in quel gesto lascia trasparire la sua umiltà... non avevo dubbi su questo. Molto più euforico invece Manolo che inizia a smontare il suo set di percussioni, chiacchierando con un fonico circa la risposta di pubblico, per un momento indica anche noi dicendo che al concerto vi erano "Young people"...simpaticissimo! Terminato il concerto eccoci di nuovo nella piazza di Maratea, ma si nota sulle persone una forte elettricità, sembra quasi che lo show abbia scioccato tutti. Nel bar parlano tutti della stessa cosa, mimano con le mani e la bocca ora le corde del basso di Bona, ora le vibrazioni di Nika, ma sui volti di tutti c'è grande soddisfazione per quello che si è vissuto fino a pochi minuti prima.......

Non erano musicisti ma miracoli ! Ho cercato di menzionare in questo articolo i momenti più salienti dello spettacolo, ma io stesso penso che sia praticamente impossibile raccontare un concerto della Zawinul Special Project. In conclusione una mia riflessione personale: sono stato presente a tanti concerti, di fronte ai palchi più maestosi mai concepiti, ma mi ritengo un ragazzo fortunato per essere stato presente quella sera in quel posto con la mia ragazza e con quella musica.....sono quei momenti della vita che porti sempre con te.

Un grazie a Massimo Parisi per avermi fatto conoscere la musica di Joe Zawinul

Marco Della Rocca

 
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