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AVVISO IMPORTANTE
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Chi
è Matthew Garrison
Matthew
Garrison è nato a New York il 2 Giugno 1970.
Qui ha trascorso i primi otto anni della sua vita
immerso in una comunità di musicisti,
ballerini, artisti grafici e poeti. Dopo la morte
di suo padre Jimmy Garrison (il bassista di John
Coltrane), la sua famiglia si è trasferita a
Roma dove ha iniziato a studiare il pianoforte e il
basso. Nel
1988 Matthew è tornato negli USA ed ha
vissuto con il suo padrino Jack Dejohnette per due
anni. Qui ha studiato intensivamente con Dejohnette
e con il bassista Dave Holland. Nel 1989 Matthew ha ricevuto una borsa di studio per
entrare nel Berklee College of Music di Boston. Qui ha
iniziato la sua carriera professionale con personaggi quali
Gary Burton, Bob Moses, Betty Carter, Mike Gibbs e Lyle
Mays, solo per menzionarne alcuni. Nel
1994 Matthew si è trasferito a Brooklyn (NY) ed ha
suonato e registrato con artisti quali Joe Zawinul, Joni
Mitchell, Steve Coleman, Pat Metheny, John Mclaughlin, The
Gil Evans Orchestra, John Scofield, Chaka Khan e molti
altri. Nel
1998 ha fondato la GarrisonJazz Productions per produrre,
promuovere e commercializzare la sua musica.
(www.GarrisonJazz.com) Il
suo primo album solista
Matthew
Garrison ha recentemente rilasciato il suo primo
album solista, intitolato con il suo
nome. Si
tratta, complessivamente, di una piacevolissima
novità nel panorama jazzistico
internazionale; ma forse in questo caso parlare
semplicemente di jazz è riduttivo: le
influenze presenti nella musica di Matthew Garrison
sono molteplici; jazz-rock, naturalmente, ma anche
sonorità esotiche, Africa, India, e molto di
più, in una miscela che risulta quantomai
equilibrata e gradevole. In
quest'impresa Matthew si è avvalso della
collaborazione di musicisti di grande rilievo, quali il
chitarrista David Gilmore, il tastierista Scott Kinsey
(recentemente in tournée in Italia con i Tribal Tech)
che ha saputo dare il suo apporto nel creare atmosfere
rarefatte ed ha mostrato la sua capacità di prendere
il meglio da quelli che possono essere considerati i suoi
"maestri", Joe Zawinul e Herbie Hancock, oltre che musicisti
che hanno in passato (come lo stesso Garrison) militato nel
gruppo di Zawinul come Amit Chatterjee (che si esibisce al
sitar) e Arto Tuncboyacian, con il quale Matthew sembra
avere un "feeling" particolare. L'integrazione
tra i musicisti è altissima, l'intesa perfetta; i
dieci brani presenti sul CD, tutti composti e arrangiati da
Garrison, sono tutti di grande pregio e mostrano
inequivocabilmente la maturità artistica ormai
raggiunta da questo bassista che può a ragione essere
considerato uno dei più illuminanti del momento. Lo
testimoniano la sua completa padronanza di tutte le tecniche
del basso elettrico (da arpeggi di stile chitarristico, ad
assoli travolgenti, fino a serrate sezioni ritmiche),
strumento dal quale sembra voler sviscerare tutte le
possibilità timbriche con grande
virtuosismo. Né
si può negare l'abilità eclettica di Garrison
nel trarre il meglio dalle personalità dei grandi
musicisti con i quali ha collaborato negli ultimi anni e la
cui influenza non può non essere percepita in vari
momenti dell'album; parliamo in particolare di Joe Zawinul
(a ns. avviso presente soprattutto in alcuni passaggi
particolarmente ritmici), ma anche di Steve Coleman e Pat
Metheny. Non
manca un riferimento, almeno indiretto, a Jaco Pastorius,
particolarmente evidente in uno dei brani. Ma
parliamo appunto delle composizioni. Tra queste spicca
certamente il pezzo d'apertura del CD, "Family", una vera
perla compositiva, un brano in cui virtuosismo strumentale
ed atmosfere esotiche sono miscelate alla perfezione e che
nella sua seconda parte si lascia ad una serie di frenetici
assoli di basso, chitarra elettrica e tastiere. Da segnalare
anche il bellissimo duetto Garrison/Tuncboyacian in "Duet",
appunto, ed il pezzo conclusivo "Solitude" nel quale i
vocalizzi dello stesso Tuncboyacian caratterizzano in modo
unico lo sviluppo ritmico del tema. Non mancano dei "lenti"
di grande atmosfera, come "Shapeless", assolutamente
suggestivo, e "Manifest Destiny" che vede stavolta Amit
Chatterjee come vocalist. Matt
Garrison ha accettato di rispondere ad alcune nostre
domande: Intervista
a Matthew Garrison (di Marco Piretti) 1)
Matthew, puoi dirci qualcosa circa la "genesi" di questo tuo
primo album solista? Fondamentalmente
la musica presentata è una sintesi di molti stili,
colori e culture con le quali ho avuto la grande fortuna di
crescere. Il processo necessario a mettere insieme le
composizioni ha richiesto circa due anni, e la registrazione
circa 9 mesi. 2)
Quali sono state le fonti della tua ispirazione (generi
musicali, altri musicisti, ecc.) ? Le
influenze vanno da Art Tatum a Stravinsky, da Hermeto
Pascoal a Stevie Wonder dal Bulgarian Women's Choir agli
Earth Wind And Fire, da Square Pusher a Bjork, e molto
altro. Questi sono la musica ed i musicisti che ho ascoltato
per tutta la vita, e le composizioni dell'album riflettono
molto questi suoni. Molti musicisti con i quali ho lavorato
negli ultimi 9 anni hanno anche loro contribuito, in un modo
o nell'altro, a quest'album.
3)
Quali sono gli altri bassisti che hai usato come punto di
riferimento per il tuo stile strumentale? Quelli
che mi hanno veramente insegnato l'equilibrio di tecnica,
armonia, o anche solo pura musicalità, sono musicisti
quali Dominique DiPiazza, Gary Willis, Dave Holland, Jimmy
Garrison, Jaco Pastorius, Marcus Miller, Stanley Clarke,
John Patitucci e anche pochi altri, per restare solo al
mondo del basso
4)
Il tuo album sarà distribuito in Europa? Come fare
per acquistarlo? In
questo momento sono io il distributore. Se qualcuno fosse
interessato ad averne una copia, tutto ciò che deve
fare è visitare il mio sito web www.garrisonjazz.com.
Da lì sarò io a dirigerlo ad aziende che
stanno commercializzando il mio CD, con varie
modalità di pagamento e spedizione su scala mondiale.
D'altra parte sono in trattativa con alcune compagnie di
distribuzione europee ed è solo questione di tempo
prima che abbia alcune risposte concrete al riguardo. Potete
visitare il mio sito Web nelle prossime settimane per
ulteriori dettagli. 5)
Sarai in tour per la promozione dell'album (anche in Europa)
? Per
cominciare il mio progetto consiste nel commercializzare il
CD per i prossimi 6-9 mesi circa. Nel frattempo
inizierò a fissare prenotazioni per seminari e
festivals, a partire dal prossimo autunno (2001). L'Europa
è certamente nei miei piani sia per i seminari che
per i concerti. 6)
Hai dedicato il tuo album ai tuoi genitori. Tuo padre, Jimmy
Garrison, era il bassista del grande John Coltrane. Cosa
ricordi della tua infanzia? In che modo ha influenzato la
tua musica e la tua vita? Crescere
in questo ambiente è stato molto importante per la
mia vita. Non ho mai conosciuto un altro modo di vivere che
vivere in modo creativo. Il mio approccio alla musica
è sempre consistito nell'avere un senso di
comunità e parentela con i miei musicisti e qualsiasi
cosa viene dopo di questo e questa credenza deriva dalla mia
educazione. Non ho mai conosciuto John Coltrane ma gli sono
grato per l'eccezionale eredità che ha lasciato a
tutti noi. Questi anni di formazione hanno fissato uno
standard altissimo per me ed io cerco di vivere questo
standard di espressione creativa allo stesso modo attraverso
sia i periodi buoni che quelli cattivi.
7)
Il nostro sito è dedicato a Joe Zawinul allora
Puoi dirci qualcosa della tua esperienza musicale e umana
con Joe? Sono
onorato di essere stato parte della sua band ed ho imparato
moltissimo da lui circa certi aspetti del fare musica. Ho
appreso molti concetti interessanti nell'approccio di Joe
alle interazioni della sezione ritmica e nella suddivisione
delle parti dei vari strumenti. Un approccio molto moderno
all'uso delle dinamiche. Da un punto di vista personale, Joe
ha un modo di essere molto complesso e un carattere non
facile se si sta con lui per molto tempo. Quando ero nei
Zawinul Syndicate abbiamo sicuramente avuto dei momenti di
grande drammaticità e tensione. Ho concluso che
questo è il modo con cui si tiene in una particolare
condizione mentale quando è in tour. Un approccio del
quale non ero entusiasta e che alla fine mi ha portato a
lasciare questo gruppo.
8)
Un'ultima domanda
Hai suonato in questo CD con molti
musicisti che hanno avuto (più o meno direttamente)
rapporti con Zawinul, come Amit Chatterjee, Arto
Tuncboyacian e anche Scott Kinsey che è un grande
tastierista, un vero discepolo di Zawinul
Cosa puoi
dirci della tua esperienza con loro? Conosco
Amit da molto tempo e non avevamo mai avuto la
possibilità di suonare insieme, quindi ho pensato che
questo CD fosse una buona opportunità. Sono sicuro
che ci saranno altri progetti per noi nel futuro. Conosco
Scott Kinsey da quando eravamo entrambi al College of Music
di Boston. Abbiamo lavorato in alcuni progetti durante gli
studi e sono immediatamente diventato un suo fan
Davvero una persona creativa. Non vedo l'ora di lavorare
ancora con lui. Io
ed Arto ci siamo incontrati direttamente nella band di Joe.
Non avevo mai ascoltato qualcosa di suo prima, e anche lui
non mi aveva mai ascoltato. Dalla prima nota che abbiamo
suonato è nata una connessione. Non necessariamente
una connessione di tipo tecnico, ma qualcosa di più
profondo. Ho avvertito un'immediata affinità con lui
e questa è soltanto cresciuta nel corso degli
anni. E'
un onore assoluto lavorare con lui ed essere parte del suo
spirito creativo. Tutti noi dobbiamo ringraziare Joe per
averci messi insieme, in un modo o nell'altro. Links
utili: Sito
ufficiale di Matthew Garrison |